Rodomonte

“nel padiglion ch’è più verso ponente sta il re
d’Algier, c’ha membra di gigante.”

“Perché fatto non ha l’alma Natura,
che senza te potesse nascer l’uomo,
come s’inesta per umana cura
l’un sopra l’altro il pero, il corbo e ‘l pomo?
Ma quella non può far sempre a misura:
anzi, s’io vo’ guardar come io la nomo,
veggo che non può far cosa perfetta,
poi che Natura femina vien detta.”

(versi liberamente tratti dall’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto)

Rodomonte, il re d’Algeri, è il più possente e crudele dei re saraceni che invadono la Francia di Carlo Magno. In battaglia è invincibile, protetto da una corazza fatta con scaglie di drago, ma è indifeso e fragile nelle vicende amorose. La sua promessa sposa Doralice lo tradisce per seguire Mandricardo re dei Tartari, e Isabella, altra donna della quale si era invaghito, preferisce morire piuttosto che concedersi a lui. Rodomonte, deluso e rabbioso, inveisce contro la natura ritenendola responsabile delle sue sconfitte amorose. Troverà pace solo quando morirà trafitto dal pugnale di Ruggiero.